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In fase di separazione o divorzio, l’assegno di mantenimento viene addebitato al coniuge economicamente più abbiente. Questo comporta una serie di complicazioni e incertezze nel corso della fase di determinazione, dal momento che risulta fondamentale per il giudice riconoscere con certezza le reali possibilità economiche del coniuge a cui dovrà essere attribuito l’assegno di mantenimento, così da non gravare sulle sue condizioni economiche, nonché di permettere ai suoi familiari di continuare a vivere con lo stesso tenore di vita effettivo che caratterizzava il nucleo familiare precedentemente alla separazione.
Le attività investigative fornite al fine di determinare l’assegno di mantenimento in sede giudiziaria consentono di:
– Documentare la reale condizione patrimoniale dell’ex coniuge, includendo nella sua definizione anche i beni non riconducibili ufficialmente ad esso ma dei quali fa uso (case, terreni, autovetture);
– Verificare che il coniuge beneficiario non abbia instaurato una nuova convivenza;
– Ricercare patrimoni occultati;
– Verificare l’effettiva posizione lavorativa dell’ex coniuge;
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